Le Contrade
La divisione topografica delle città e, fatte le dovute proporzioni anche dei paesi, dette origine alle Contrade. E dove queste si sono affermate, come a Siena, ad Arezzo e molti altri Comuni, il cittadino si è inserito sempre più nel tessuto sociale della comunità, e ha sentito la necessità di organizzarsi e di esprimere la propria vitalità.
Ogni Contrada si scelse i propri emblemi e i colori a cui la tradizione ha sempre attribuito significativi simbolismi. Agli antichi tornei, che nel primo medioevo si disputavano dentro i castelli, riservati al divertimento soltanto dei feudatari, con l’avvento dei Comuni che portarono il popolo al governo della cosa pubblica, succedettero le gare e le contese organizzate dalle Contrade o dalle Corporazioni d’Arti e Mestieri per rendere più liete e attraenti le feste religiose. In queste contese che ancora oggi reggono all’usura del tempo, le Contrade sfoggiano le loro insegne e i loro colori nelle passeggiate storiche ed esprimono il loro tripudio di festa e di allegrezza che esplode in un grido di vittoria al termine della gara.
Nel nostro paese, ad onor del vero, la rivalità tra le Contrade si riscontrava soltanto nella Festa del Maggio. Ce lo riferisce sempre lo storico G. A. Pecci nel suo manoscritto. I giovani Pianesi dal Pigelleto portavano a spalla il più bell’abete del bosco e lo issavano all’inizio del mese di Maggio in mezzo alla Piazza. Si formavano due Compagnie, quella del Fiore rappresentata dalla Contrada del Borgo e quella del Verde rappresentata dalle Contrade di Voltaia e di Castello. Si verificava una gara di fiori, di verde, di festoni e di ghirlande per adornare le strade, i palazzi, le piazze di tutto il paese.
Sotto l’albero detto “Maggio”, i giovani si esibivano in contese poetiche di argomento amoroso, ma anche sociale che spesso terminavano in vicendevoli “frecciate” sollevando vivaci animosità contradaiole. Guai se qualcuno di una Compagnia avesse guastato l’infiorata dell’altra; sarebbe stata guerra aperta. Il tutto terminava con canti e danze intorno all’albero del Maggio simbolo della libertà. Di questa rivalità contradaiola pianese, era rimasta qualche traccia fino all’inizio del 1900. I nostri vecchi ricordano le sassaiole, chiassose quanto innocue, che si facevano alla Porticciola tra ragazzi della Contrada di Borgo e di Voltaia, e quelle per la Via del Giardino tra i ragazzi della Contrada di Borgo e la Contrada di Castello.
BORGO – Spiega bandiera con colori giallo-blu. Inalbera per propria insegna un cavallo rampante su scudo ornato da ghirlanda e portante il motto “Ad Maiora Versus” che sottolinea la volontà di grandezza e supremazia. ( http://www.contradaborgo.it/)
CASTELLO – Spiega bandiera con colori rosso-verde . Inalbera per propria insegna un castello a due torri di cui il mastio a destra . Il motto della Contrada “In Castrum Securitas” esprime la simbologia e l’unione tra la rocca ed il suo popolo. (http://imperialecontradacastello.it/
CORO – Spiega bandiera con colori rosso-nero. Inalbera per propria insegna un scudo che racchiude la regale aquila dorata simbolo della Contrada al disopra di una pergamena recante la scritta “Vis Aquilae” la forza dell’aquila. (https://www.facebook.com/contrada.coro)
VOLTAIA – Spiega bandiera con colori bianco-nero. Inalbera per propria insegna una quercia dentro ad una porta ad arco. “Sub Querce Viribus Unitis” un arco che parla di accoglienza e protezione e la quercia simbolo della forza di una Contrada unita. (https://www.facebook.com/ContradaVoltaia)